Logo Anci Liguria

Abuso d’ufficio, il presidente Anci Decaro: “Mai chiesto impunità ma solo confini certi”

 

“Noi non abbiamo mai chiesto né l’immunità né l’impunità, ma confini precisi sulla responsabilità dei Sindaci. C’è il tema dell’abuso di ufficio visto che il 63 per cento degli amministratori non viene rinviato a giudizio”. Lo ha detto il Sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro, durante la trasmissione Start di Sky Tg24, rispondendo a una domanda sulla riforma Nordio, che fra le altre cose prevede l’abrogazione del reato di abuso di ufficio.
“La statistica del 2021 – ha ricordato Decaro – ci dice che su oltre quattromila indagini il 98,9 per cento degli amministratori non è stato rinviato a giudizio o è stato assolto. I numeri dicono che c’è un problema, con un danno all’immagine e alla carriera per chi si trova coinvolto”. “Un Sindaco – ha inoltre precisato Decaro – spesso si trova a dover scegliere fra l’abuso di ufficio per aver firmato un atto e l’omissione di atti di ufficio per non averlo firmato”.

In merito alle tasse come pizzo di Stato, per Decaro è una definizione “inadeguata. Le tasse servono a offrire servizi ai cittadini. I Comuni offrono servizi e per farlo hanno bisogno di risorse che arrivano dalla tassazione, come per esempio la Tari”. “Se pagassimo tutti – ha aggiunto il presidente dell’Anci – avremmo una pressione fiscale più bassa e pagheremmo anche più volentieri”. A proposito della pressione fiscale sulle imprese, Decaro ha evidenziato che “durante la pandemia il sistema delle tasse è stato ridotto, per esempio non è stata fatta pagare l’occupazione di suolo pubblico, è stata ridotta la Tari in percentuale per i mesi di chiusura degli esercenti. Subito dopo c’è stata la ripresa, e la tassazione è necessaria affinché i Comuni possano offrire servizi come il trasporto pubblico o il welfare per i cittadini più fragili”.

 



AMMINISTRATORI   FINANZA LOCALE