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Comuni montani: al via un Gruppo di lavoro nazionale Anci sui nuovi criteri di classificazione

 

Il futuro dei Comuni montani è stato al centro della recente riunione del COSDAR, il Coordinamento dei Segretari/Direttori delle Anci regionali. L'incontro, dettato dalla preoccupazione per la potenziale riduzione del numero di Comuni classificati come montani, si è concentrato sull'analisi dei nuovi criteri di montanità.

Anci si muove con un obiettivo chiaro e apolitico: tutelare i Comuni, le loro comunità e i cittadini che vi risiedono.

"L'unico obiettivo che ha Anci, scevro da ogni polemica politica, per intenderci, è quello di tutelare i Comuni e quindi le comunità e quindi i cittadini", ha detto il Direttore generale di Anci Liguria Pierluigi Vinai.  

E' stato costituito un Gruppo di lavoro nazionale, coordinato da Anci Lombardia, che avrà il compito cruciale di raccogliere e analizzare tutte le simulazioni e gli sviluppi dei nuovi criteri di classificazione. Questo lavoro di approfondimento è fondamentale affinché l'Anci, al momento di esprimere un parere in sede di Conferenza Unificata, possa farlo con la massima cognizione di fatto e contezza degli impatti.

Tutta l'attenzione è ora rivolta al DARA (Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie) e al prossimo DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri). Tale decreto è atteso per stabilire la nuova classificazione dei Comuni montani, che si baserà sui parametri di pendenza e altitudine, come previsto dalla vigente legge sulla montagna.

L'Anci continuerà a monitorare gli sviluppi, pronta a intervenire per garantire che ogni decisione tenga in debita considerazione il ruolo e le specificità del tessuto socio-economico delle aree montane italiane.

 



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