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Decaro a Tg2 Post: “Non ci aspettavamo taglio. E sul Pnrr i Comuni rispettano i tempi”

 

“Il rapporto con il governo è di dialogo e non ci aspettavamo questo taglio. Sembra di essere tornati indietro di sette anni. Sono sette anni che non riceviamo tagli, oggi ci ritroviamo con una proposta di taglio di 200 milioni per i Comuni e 50 milioni per le Province e per le Città metropolitane mentre dobbiamo già affrontare il tema dell’aumento dei costi dell’energia e dell’inflazione, che significa aumentare il costo dei servizi”. Così il Presidente dell’Anci e Sindaco di Bari, Antonio Decaro, ospite ieri sera di Tg2 Post.
“Se aggiungiamo un taglio rispetto alle risorse che vengono distribuite dallo Stato ai Comuni – ha spiegato il Presidente dell’Anci – questo significa ridurre i servizi, in particolare i servizi sociali che sono invece quelli di cui abbiamo più bisogno, per le famiglie fragili in questo momento storico del nostro Paese”.

Nel corso della trasmissione Decaro ha parlato anche di Pnrr ricordando che “i numeri ci dicono che siamo in linea col monitoraggio nazionale e con quello europeo. Abbiamo fatto 147mila gare, 52mila gare solo per lavori pubblici a fronte delle 70mila complessive che dobbiamo fare. Ma noi spendiamo solo il 19% delle risorse, 40 miliardi a fronte di 220. C’è un altro 81 per cento che è nelle mani di agenzie dello Stato e dei ministeri”.
Per Decaro “dobbiamo cominciare a guardare il Pnrr non più come una sorta di sfortuna che ci è capitata, per noi è il futuro delle nostre comunità. Il problema è che queste risorse, anche quelle sulla messa in sicurezza del territorio, 13 miliardi su 40, sono state spostate nel Repower e stiamo attendendo ancora dal Governo di conoscere quali sono le risorse che sostituiranno le risorse del Pnrr. Anzi stiamo ancora aspettando di capire perché hanno spostato le risorse dei Comuni visto che noi siamo in linea con i target di spesa”.

Decaro ha anche parlato di abuso d’ufficio e di terzo mandato per i Sindaci. “L’abuso d’ufficio – ha precisato – è un reato per cui il 93 per cento dei Sindaci indagato non viene nemmeno rinviato a giudizio, lo dicono le statistiche del ministero della Giustizia. Il 99 per cento dei Sindaci non viene condannato, però è un danno alla reputazione, non soltanto alla carriera politica, ma anche alla carriera professionale e alla vita privata”.
“Non cerchiamo né l’immunità, né impunità – ha ribadito – e se un Sindaco sbaglia, forse deve pagare anche più degli altri, perché svolge quel ruolo sulla base del consenso dei cittadini. Noi vogliamo che ci sia un confine preciso rispetto al reato perché non puoi essere indagato per qualunque cosa accade nel tuo Comune per il solo fatto che sei il Sindaco”. Secondo Decaro quindi l’abuso d’ufficio andrebbe “delimitato”, “se non si riesce a delimitarlo, vorrà dire che lo dovranno eliminare”.

Quanto al terzo mandato il Presidente dell’Anci ha reiterato la richiesta tutti i Sindaci “di avere la possibilità di correre per il terzo mandato. Questa è un’anomalia tutta italiana, non esiste nessun Paese europeo con il limite di mandato. In altri paesi europei per fare il Sindaco tutta la vita lo decidono i cittadini, come per le altre figure istituzionali”.

 



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