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Federsanità Anci Liguria: il progetto "aree interne delle Valli genovesi" presentato come best practice nazionale in Senato

 

Il progetto "aree interne", partito con la Val Trebbia e poi esteso alle tre Valli genovesi, Trebbia, Scrivia e Stura, è un modello sperimentale di assistenza socio-sanitaria integrata,  messo a punto da Asl 3 in collaborazione con i Sindaci nell'ambito di Federsanità Anci Liguria.
Il modello è stato inserito nel Rapporto 2024 "Salute e territorio. I servizi socio-sanitari dei Comuni italiani" come best practice a livello nazionale, e lo ha presentato oggi a Roma, nella sala Capitolare del Senato della Repubblica, il direttore generale di Asl 3 e presidente di Federsanità Anci Liguria Luigi Carlo Bottaro, accompagnato dal segretario Luca Petralia.
All'evento hanno partecipato il ministro della Salute Orazio Schillaci, la presidente di Federsanità Anci Tiziana Frittelli, il vicepresidente vicario Anci Roberto Pella e il presidente Ifel Alessandro Canelli.

"Il ruolo di Federsanità Anci risulta fondamentale per la sanità del futuro - ha affermato Bottaro a margine dell'incontro - L'integrazione e la presa in carico delle esigenze della popolazione nei Comuni italiani, fatta in sinergia con le aziende socio-sanitarie sul territorio diventa importantissima per condividere i bisogni e gli obiettivi di un Piano sanitario soprattutto per le realtà più deboli, le aree interne delle nostre regioni e le aree difficoltose delle nostre città".

"Oggi possiamo rappresentare la sanità come uno stagno, in cui si hanno tre possibilità: uscire, nuotare oppure andare a fondo. Noi abbiamo scelto di nuotare - ha detto Bottaro nel corso dell'intervento in Senato - Nelle aree interne e critiche l'assistenza sanitaria è problematica perché mancano i medici in una generale. Grazie a Federsanità Anci abbiamo creato dei percorsi in sinergia con i Sindaci, autorità sanitarie dei Comuni, con i quali ci siamo dati degli obiettivi per dare comunque una risposta alle carenze dei cittadini, valorizzando ad esempio il ruolo dell'infermiere di famiglia e comunità, le strutture convenzionate, le farmacie, creando una rete e cercando anche di mettere a disposizione delle categorie più fragili la possibilità di trasporti dedicati per i pazienti che non possono recarsi fisicamente negli ambulatori delle vallate. C'è stata sicuramente una grandissima sinergia tra direzioni aziendali e Comuni, però senza una risposta a livello centrale, in cui vengono ripresi, in maniera importante, i contratti dei medici di medicina generale, della specialistica ambulatoriale, della continuità assistenziale, e dei medici dell'urgenza, non andiamo assolutamente da nessuna parte", ha concluso Bottaro.

In basso, l'intervento del presidente Bottaro.

 

 

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