Logo Anci Liguria

Nel 70esimo anniversario di UNCEM si rinnova l'impegno per lo sviluppo dei piccoli Comuni montani liguri

 

Il 20 novembre 1952 gli Amministratori di 241 Comuni e di 26 Province della montagna italiana, radunatisi a Roma dopo un primo incontro preparatorio svoltosi a Firenze a ottobre, fondarono l'UNCEM, Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani.

Nella nostra regione UNCEM Liguria fa parte della grande famiglia di Anci Liguria, casa di tutte le Autonomie locali liguri, e opera in sinergia tramite un’azione congiunta a vantaggio dei territori e delle comunità delle aree montane liguri, contro lo spopolamento dei piccoli Comuni montani, per l’ampliamento dei servizi di banda ultra larga alle aree periferiche del Paese e per la tutela del commercio e delle botteghe dell’entroterra.

"Ringraziamo UNCEM e il presidente nazionale Marco Bussone per il suo impegno e per la sua dedizione alle battaglie per la cura del territorio - afferma Katia Piccardo, coordinatrice UNCEM Liguria - E' importante che in seno ad Anci Liguria ci sia anche il percorso di UNCEM, che ha una vocazione di attenzione particolare nei confronti delle realtà rurali e di montagna, percorso che trova naturalmente la sua dimensione, ancora più organica e complessiva, in quella che è la casa di tutte le Autonomie locali liguri". 

Proprio nel giorno del 70esimo anniversario di UNCEM, il direttore di Anci Liguria Pierluigi Vinai tiene una lezione al master di Unimont, l'Università della Montagna, dal titolo "Network ed enti attivi per lo sviluppo sostenibile dei territori montani", incentrata sulle buone pratiche liguri.

"Aspettiamo in tempi celeri l'approvazione della nuova legge sulla montagna - sottolinea il direttore Vinai - il ddl 276 per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri lo scorso 23 ottobre, dovrà passare in Conferenza Unificata e poi nuovamente al CdM per l’approvazione definitiva e la successiva trasmissione alle Camere per seguire l’iter Parlamentare. Non possiamo permetterci di attendere tempi oltremodo lunghi. I territori hanno bisogno subito dei 90 milioni previsti per il 2024 e dei 100 a partire dal 2025, per superare gli squilibri economici e sociali delle zone montane e garantire ai cittadini che vi risiedono la fruizione dei diritti civili e sociali e un più agevole accesso ai servizi pubblici essenziali, arrestando così uno spopolamento in atto da decenni".



MONTAGNA   PICCOLI COMUNI