Timori dall’Unione Province d’Italia per il taglio, da parte del Governo, dei fondi destinati alla viabilità e alla manutenzione straordinaria. In ogni Provincia associata a UPI sono partiti numerosi appelli sperando in un passo indietro da Roma. L’appello coinvolge anche La Spezia, il Presidente della Provincia della Speziz e di UPI Liguria Pierluigi Peracchini in una nota sottolinea il potenziale “rischio per la salute dei cittadini”.
In una nota diffusa dall’Ente viene spiegato che l’appello si è levato dopo la partecipazione a Roma all’assemblea UPI, sede in cui si sarebbero concretizzati i timori. In particolare, nella nota della Provincia della Spezia e su spinta di quanto emerso dall’assemblea i tagli vengono definiti”drammatici” e “imposti dalla Legge di Bilancio e dal Milleproroghe, cancellano le risorse a gran parte dei programmi di investimento per garantire interventi manutentivi indispensabili sulla rete viaria”.
In particolare, dalla relazione del Presidente nazionale UPI Pasquale Gandolfi: “Nel biennio 2025 – 2026 si tagliano 385 milioni su 550 milioni già assegnati, bloccando di fatto le opere in corso e gli interventi programmati. Il 70% di risorse in meno, con ripercussioni gravissime sulla sicurezza delle nostre strade – si legge nella relazione – Nel quinquennio, dal 2025 al 2029 il taglio ammonta a 660 milioni su 1,3 miliardi che ci erano stati assegnati: quasi il 50 % di risorse in meno. Dal 2030 al 2036 il taglio è di 1,1 miliardo su 2,8 miliardi che ci erano stati assegnati: il 40% in meno. In tutto, dal 2025 al 2036 sono 1,7 miliardi sottratti alla messa in sicurezza e all’efficientamento della rete viaria provinciale, per finanziare la costruzione di una unica opera: il ponte sullo stretto di Messina. Con spirito costruttivo e di collaborazione istituzionale, insieme al Vicepresidente Marcon abbiamo scritto al Ministro Salvini chiedendo di rivedere i tagli e di riassegnare immediatamente i 385 milioni sottratti per il 2025 e 2026″.
“Non abbiamo ricevuto risposta – si legge ancora nella relazione -. Vi chiedo quindi di valutare insieme le iniziative politiche da intraprendere per contrastare questa decisione e restituire ai territori e alle comunità il diritto di circolare su strade sicure ed efficienti”.
La nota della Provincia della Spezia si focalizza sulle ricadute che riguardano il territorio: “Le tabelle redatte da Upi nelle ultime ore indicano che nello spezzino, per il biennio 2025-2026, erano assegnate risorse per 2.532.116 euro da utilizzare per asfaltature, messa in sicurezza dei versanti, interventi sui ponti e altre opere lungo gli oltre 550 chilometri di strade di competenza della Provincia, una cifra già minima rispetto alle reali necessità evidenziate dall’Ente che dopo la riforma del 2014 non ha più risorse proprie attraverso le quali poter coprire i costi degli interventi – prosegue la nota -. Oggi, con il taglio del 70 per cento, restano solo 759.635 euro per questi due anni. Lo stesso vale per tutte le altre province liguri, dove è stata applicata la stessa percentuale di riduzione. La situazione non varia di molto per le risorse assegnate nel lungo periodo, ovvero 2025-2028, in questo caso per la Provincia spezzina erano previsti 6.330.290 euro, ma per un taglio per ora fissato al 48 per cento ne restano disponibili solo 3.291.751 euro complessivi per tutte le annualità”.
Il presidente per la sezione della Liguria dell’Upi Peracchini ha commentato: “La situazione che abbiamo discusso negli scorsi giorni a Roma oggi è ancora più chiara ed incide direttamente sugli interventi che avevamo già previsto lungo le strade provinciali – ha detto il Presidente Pierluigi Peracchini – questo taglio di risorse che arriverà a toccare 1,7 miliardi, ci interessa tutti, anche a livello di Comuni, perché riguarda la capacità di risposta che la Provincia potrà dare agli enti locali riguardo gli investimenti per la messa in sicurezza e l’efficientamento delle strade che collegano i nostri borghi, con ripercussioni sulla viabilità. Ad oggi la diminuzione degli stanziamenti limita drasticamente la capacità di intervento dell’Ente, cancellando programmi già pronti da realizzare lungo le strade. Come Presidenti locali, come referenti regionali e nazionali, ci siamo mossi immediatamente per arrivare ad un intervento organico da parte del governo per restituire capacità di investimento alle Province. Per questo in sede di assemblea dei Presidenti delle Province italiane è stato dato mandato al Presidente nazionale di attivarsi per aprire subito un tavolo di crisi. Questo è l’esempio di cosa accade quando vi è la mancanza di autonomia finanziaria di questi enti, dopo che le Province sono state devastate dall’assurda riforma del 2014, e per ciò serve intervenire sia in questo settore specifico, ma anche nell’ambito di una riforma degli enti provinciali che da troppo tempo è rimandata”.